en|it |fr
Maeg per EMERGENCY
Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Entebbe
Intro

Nel 2018 Maeg viene coinvolta nella realizzazione di un ospedale di eccellenza. La richiesta di collaborazione proviene da un’associazione speciale, che ha fatto delle cure gratuite e della cultura di pace il proprio credo: EMERGENCY.

L’ospedale sarà costruito in Uganda e verrà dedicato esclusivamente alle cure mediche dei bambini. Consapevole di intervenire in uno dei Paesi africani con il più alto tasso di mortalità infantile, Maeg lavora al progetto di EMERGENCY orgogliosa di poter intervenire concretamente per migliorare le condizioni sanitarie ugandesi.

Maeg si attiva così mettendo a disposizione di EMERGENCY la propria esperienza e le proprie competenze tecniche per realizzare la struttura dell’ospedale, stimolata anche dalla prestigiosa collaborazione con l’architetto Renzo Piano, responsabile dello sviluppo del progetto.

1. Uganda

Nei Paesi africani più poveri milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà di 1.90 dollari al giorno (World Bank 2015). Milioni di persone vivono senza avere accesso ai mezzi di sostentamento come cibo e acqua potabile. Milioni di persone vivono prive di strutture sanitarie o con ospedali troppo costosi per ricevere soccorso e troppo lontani per essere raggiunti anche in una giornata di viaggio. Disordini politici, guerre civili, malattie endemiche e catastrofi naturali attribuibili ai cambiamenti climatici non fanno che aggravare situazioni già disperate.

Con solo 3 chirurghi pediatrici per 45 milioni di abitanti e il 46% della popolazione con meno di 14 anni, l’Uganda affronta delle sfide enormi per quanto riguarda le prestazioni di chirurgia pediatrica e assistenza ai bambini. La mortalità infantile sotto i 5 anni in Uganda è di 69 bambini per 1.000 nati vivi (EMERGENCY 2019): in Italia il rapporto è di 3,6 per 1.000 (Istat 2018). Il 30% delle morti di pazienti con più di 5 anni è attribuibile alla mancanza di cure chirurgiche (EMERGENCY 2019).

La bassa età della popolazione, la fragilità economica ugandese e una spesa pubblica sanitaria pro capite di soli 7 dollari l’anno sul PIL nazionale (OMS 2020) – in Italia 2.622 (OCSE 2017) – sono i fattori principali che impattano negativamente sulla condizione sanitaria del Paese. La maggior parte delle criticità pediatriche potrebbe essere facilmente risolta con interventi chirurgici di routine: la mancanza di questo tipo di soluzioni non riesce a frenare l’alto tasso di disabilità e mortalità infantile, con la morte di migliaia di bambini ogni anno.

“ Come confermano i dati dell’OMS, l’Uganda è ancora lontana dal raggiungere gli Obiettivi del millennio sulla riduzione della mortalità infantile. Garantire standard elevati nella chirurgia pediatrica in Uganda rappresenta una priorità. ”

2. EMERGENCY

EMERGENCY ONG ONLUS è un’associazione indipendente e neutrale, nata una domenica di maggio del 1994 dalla volontà del medico chirurgo Gino Strada e della moglie Teresa Sarti, assieme a una decina di amici medici. EMERGENCY si pone due obiettivi: garantire cure medico-chirurgiche gratuite e di qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà e, allo stesso tempo, promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. La prima missione di EMERGENCY (1994) nasce con l’obiettivo di recuperare una clinica in Ruanda nel pieno di una delle guerre civili più sanguinose dello scorso secolo, con lo scopo di riattivarne i reparti di chirurgia, ostetricia e ginecologia.

Trascorrono poco più di 25 anni e da quel giorno EMERGENCY è riuscita a curare gratuitamente oltre 11 milioni di persone nel mondo, una ogni 2 minuti. Tra il 1994 e il 2020 EMERGENCY ha lavorato in 18 Paesi con la costruzione di ospedali, centri chirurgici, centri di riabilitazione, centri pediatrici, posti di primo soccorso, centri sanitari, poliambulatori, centri di maternità e cardiochirurgici, contribuendo anche alla ristrutturazione e all’equipaggiamento di strutture sanitarie già esistenti. Oggi EMERGENCY è in Afghanistan, Eritrea, Iraq, Italia, Sierra Leone, Sudan, Uganda, e sta progettando un Centro chirurgico per vittime di guerra in Yemen.

È il 2008 ed EMERGENCY è diventata l’associazione umanitaria più importante nelle aree del mondo ad alto tasso di mortalità e prive di strutture sanitarie. È ancora il mese di maggio, e nell’isola di San Servolo a Venezia ha luogo una riunione storica: EMERGENCY invita una delegazione dei ministeri della Sanità di 9 Paesi africani per discutere delle modalità più efficaci per garantire ai cittadini l’accesso ad un assistenza sanitaria gratuita e di alta qualità. Sulla base di questo incontro viene stilato il "Manifesto per una medicina basata sui diritti umani", i cui firmatari stabiliscono il «Diritto ad essere curato come un diritto fondamentale e inalienabile appartenente a ciascun membro della famiglia umana».

L’idea di un’assistenza sanitaria basata sui principi comuni di uguaglianza, qualità e responsabilità sociale espressi nel Manifesto si sviluppa fino alla definizione nel 2010 dell’ANME – African Network of Medical Excellence –, progetto senza precedenti che coinvolge 11 Paesi (Ciad, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gibuti, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Uganda) con l’obiettivo di costruire centri medici di eccellenza per rafforzare i sistemi sanitari del continente. Il primo progetto sotto la giurisdizione dell’AMNE è il Centro "Salam" di Khartoum in Sudan, realizzato nel 2007: l’unico centro cardiochirurgico completamente gratuito di tutta l’Africa, dove un team internazionale di cardiologi identifica i pazienti che necessitano di essere trasferiti nel centro per interventi urgenti.

Il secondo progetto che EMERGENCY si propone di realizzare con l’impegno di ANME è il Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica ad Entebbe, sulle rive del Lago Vittoria, per provare a intervenire sulla drammatica condizione sanitaria infantile dell’Uganda e dei Paesi limitrofi. A EMERGENCY però non basta creare una struttura ospedaliera destinata alla cura gratuita degli ammalati, in una delle zone del mondo con il più alto tasso di mortalità infantile: vuole costruire una struttura che sia anche «scandalosamente bella», perché la bellezza diventi un segno concreto di rispetto nei confronti dei bambini provati dalla malattia, un luogo che possa offrire «le condizioni essenziali per recuperare dignità nella sofferenza». Gino Strada decide di contattare Renzo Piano.

Non mi piace la parola "utopia"; preferisco parlare di "progetto non ancora realizzato"

Gino Strada

3. Ospedale di Entebbe

Renzo Piano nasce durante il fermento edilizio del dopoguerra in un’Italia tutta da ricostruire, con l’idea innata che col trascorrere del tempo le cose sarebbero state migliori per tutti. Cresce con la speranza rivolta al futuro, una speranza ostinata, costruttiva: è un ottimismo che segnerà il suo percorso nel mondo dell’architettura, portandolo a ottenere innumerevoli riconoscimenti, tra cui il Premio Pritzer, il più importante premio di architettura al mondo. La cifra stilistica di Renzo Piano è una costante sperimentazione di materiali e tipologie strutturali, ma l’aspetto tecnologico non è fine a se stesso. La filosofia progettuale dell’architetto mette infatti al centro l’uomo: la sua architettura «incarna un raro umanesimo», come si legge nelle motivazioni al Premio Pritzker.

A Entebbe la vicinanza con il Lago Vittoria e i 1.200 metri di altitudine rendono il clima particolarmente salubre e adatto per un ambiente come quello ospedaliero. È proprio qui, su un lotto di terreno di 120.000 metri quadrati donato dal governo ugandese, che il 10 febbraio 2017 insieme al presidente Museveni e al ministro della Sanità Aceng Gino Strada e Renzo Piano posano insieme la prima pietra del Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica. In questa occasione l’architetto dichiara che l’Africa rappresenta «uno straordinario continente di speranza e di energia»: riaffiora la fiducia nel futuro di Renzo Piano, che in speciale sintonia con la determinazione di Gino Strada comincia a dare forma al progetto dell’ospedale pediatrico di Entebbe.

La costruzione della struttura ospedaliera segue l’iter comune a tutti gli ospedali realizzati da EMERGENCY, perciò le decisioni costruttive vengono prese in accordo con le persone che vivranno la quotidianità e la gestione della struttura, e sono gli stessi responsabili medici a discutere con gli architetti per stabilire bisogni e priorità. La necessità di operare nel particolare contesto geografico ugandese trasforma così il cantiere in una sorta di laboratorio didattico, gettando le basi per un approccio e un protocollo che potranno un giorno essere presi da esempio per la costruzione di nuove strutture sanitarie in Africa. Un modello tanto per le procedure quanto per la commistione di tecniche e materiali locali con prodotti e materiali ad elevato tasso tecnologico.

“ La progettazione del Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Entebbe è stata sviluppata dal Renzo Piano Building Workshop in collaborazione con lo studio TAMassociati e l’Emergency Building Division, le quali hanno già realizzato insieme altri progetti nelle zone più a rischio del mondo, dall’Afghanistan al Sudan, dall’Iraq all’Africa equatoriale. ”

L’approccio sostenibile guida anche le decisioni progettuali dell’ospedale, in particolare nella scelta di utilizzare gli stessi principi costruttivi delle case tradizionali, reinterpretati però in modo innovativo. La struttura dell’ospedale esprime infatti un’affascinante sinergia dei tratti principali di Gino Strada e Renzo Piano: la solidità delle pareti in terra cruda lavorate secondo la tecnica del pisé e la leggerezza della struttura in acciaio che regge la copertura esaltano così la convivenza tra la tradizione costruttiva locale della terra cruda compattata e la raffinata innovazione della carpenteria metallica. L’idea iniziale è stata quella di ridare dignità all’antica tecnica del pisé, realizzando i più grandi muri portanti mai costruiti, grazie ai quali si determina un’inerzia termica che mantiene costanti la temperatura e l’umidità dell’edificio.

All’uso della terra di scavo Renzo Piano abbina l’elemento che da sempre caratterizza la sua visione dell’architettura come forma di protezione: una sorta di ombrello in struttura metallica che in sezione trasversale ricorda le ali dispiegate degli aironi che popolano il Lago Vittoria, sul quale si affaccia la struttura ospedaliera. Queste grandi ali dispiegate costituiscono una seconda copertura metallica dell’edificio e agiscono come un vero e proprio parasole per la struttura sottostante. La copertura metallica serve inoltre a sostenere un impianto di 2.600 pannelli solari fotovoltaici (distribuiti su 3.000 metri quadrati) che soddisfano parte del fabbisogno energetico dell’ospedale: ulteriore fattore che esalta l’attenzione del progetto riservata alla sostenibilità ambientale.

EMERGENCY ha sempre tenuto in considerazione una precisa serie di parametri nella progettazione delle strutture mediche, dall’indispensabile continuità della fornitura elettrica alle esigenze di sterilizzazione, fino ad aspetti apparentemente secondari come la presenza di giardini esterni, i quali rivestono però un’importanza fondamentale nel percorso di recupero dei pazienti. Anche il cortile rappresenta infatti un luogo di guarigione, e l’ospedale di Entebbe è costruito proprio attorno ad un giardino di 350 Jacaranda, i caratteristici alberi locali dai fiori viola. Il giardino – come ha precisato Renzo Piano – sarà un luogo di pace per i bambini: «l’ospedale sarà edificato sulle rive del Lago Vittoria, circondato da natura e alberi. La vegetazione sarà l’orizzonte dei piccoli ospiti, gli alberi come metafora del processo di guarigione».

“ Io credo che sia possibile costruire un mondo migliore. E penso che nel nostro tempo ci si debba ispirare ai temi dell’energia e della sostenibilità. Intesi non come limiti, ma come opportunità per la progettazione, da cui possono scaturire un nuovo linguaggio e una nuova direzione ”

Renzo Piano

Tumaini

Tumaini in lingua swahili, significa speranza.

Dopo 3 anni dall’inizio del cantiere l’ospedale di chirurgia pediatrica è stato ultimato. È dotato di 3 sale operatorie corredate di tutti i servizi diagnostici e ausiliari necessari al loro funzionamento. 50 letti di degenza, 16 di sub-intensiva e 6 di terapia intensiva hanno trovato spazio nelle stanze dell’ospedale, assieme a 6 ambulatori e 1 centro dedicato alla formazione del personale locale, sanitario e amministrativo. Gli interventi strutturali, gli allestimenti dell’attrezzatura medica e gli arredi sono stati completati. Sono cominciati i colloqui per la selezione dello staff ugandese.

In accordo con il "Manifesto per una medicina basata sui diritti umani" che ha dato vita all’ANME i principi di eguaglianza, qualità e responsabilità sociale (EQS) sono i valori fondativi alla base degli interventi umanitari di EMERGENCY, che da sempre riconosce l’obbligo di fornire assistenza sanitaria ovunque questa sia necessaria, senza discriminazioni di natura politica, ideologica o religiosa. Quando il Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Entebbe aprirà le porte ai suoi ospiti diventerà un punto di riferimento e un luogo di speranza per i bambini dell’Uganda e dei Paesi limitrofi.

“ Ci sono idee talmente belle di cui non puoi farne a meno. La bellezza è un concetto complicato, di una profondità enorme. La bellezza più sublime, e contagiosa, è quella della solidarietà ”

Renzo Piano

CREDITS

Video: Kamandra Drone, Emergency, Michał Wilczek - Yours&Mine - Lupo Film (2012)
Immagini: Emergency.it, newyorker.com, vanityfair.it, attribute.com, citynow.it, wikipedia.com, larchitetto.it, corriere.it, emergency.ch, Marcello Bonfanti

PARTNER