L’Unione Europea si è posta un obiettivo davvero ambizioso: diventare il primo continente a impatto climatico zero.
Per farlo ha promosso il Green Deal europeo, un progetto molto articolato costituito da una serie di leggi e investimenti che verranno realizzati nei prossimi anni.
L’obiettivo? Ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
All’interno di questo scenario complesso, il settore delle infrastrutture e dei trasporti è uno dei terreni principali su cui si svolgeranno le sfide del futuro. Ed è soprattutto il trasporto ferroviario a ricoprire un ruolo chiave…
Il Green Deal è un pacchetto di iniziative strategiche con cui l’UE ha deciso di intraprendere una transizione verde, con l’obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ha messo in evidenza la necessità di un approccio intersettoriale, per cui tutti i settori strategici contribuiscono all’obiettivo ultimo in materia di clima.
La prima azione del pacchetto intende rendere più pulita la produzione di energia elettrica, al momento responsabile del 75% delle emissioni di gas serra in Unione Europea. E tra i settori interconnessi oggetto delle iniziative (industriale, agricolo, finanziario…) il più rilevante è proprio quello dei trasporti.
Oggi i trasporti contribuiscono al 25% delle emissioni di CO2, e tre quarti del trasporto merci in UE sono organizzati via strada. Solo il 18% dei trasporti avviene su rotaia. Sono i motivi per cui il Green Deal intende portare a zero le emissioni, cominciando a trasferire il 30% del trasporto stradale su rotaia entro il 2030.
Le ferrovie hanno un ruolo fondamentale in questa transizione: non esistono attualmente modalità di trasporto più green. Sono in gran parte elettrificate, ed emettono una quantità di CO2 sensibilmente inferiore rispetto a un trasporto equivalente su gomma o per via aerea.
- fonte: transportenvironment.org -
- fonte: Agenzia europea dell'ambiente (AEA) -
- fonte: consilium.europa.eu -
Le ferrovie sono l’unica modalità di trasporto che ha ridotto in maniera costante le proprie emissioni di CO2 dal 1990, aumentando allo stesso tempo il volume dei trasporti. Tra il 1990 e il 2016 sono diminuiti anche i consumi energetici, grazie all’uso crescente di energie rinnovabili (Decisione (UE) 2020/2228 del Parlamento europeo e del Consiglio, 23 dicembre 2020).
Grazie agli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) anche in Italia la situazione dei trasporti ferroviari è in fermento: l’obiettivo è quello di raddoppiare il traffico dei treni entro il 2030.
La spesa per investimenti in infrastrutture e mobilità genererà circa 38 miliardi di euro di valore aggiunto nel sistema produttivo e un tasso di ritorno aggregato pari al 63%, che salirà a circa il 77% per gli investimenti in costruzioni.
Nel prossimo decennio la spesa per questo settore crescerà in media dell’1,7% l’anno, un tasso superiore alla media dell’Eurozona (+1,5%), nettamente al di sopra delle previsioni pre-pandemia (+0,9%). La crescita sarà più accentuata nel periodo 2021-2026 (+2,6%) e più contenuta nei successivi cinque anni (+0,9%) (Report Sace Ieri, oggi e domani: le infrastrutture in Italia).
Enrico Giovannini
Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile
SOURCES
eea.europa.eu, consilium.europa.eu, investigate-europe.eu, leurispes.it, Commissione europea - Piano d'azione per promuovere il trasporto ferroviario di passeggeri transfrontaliero e a lunga percorrenza (14.12.2021), corriere.it
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